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ALCUNI PROGETTI DI LEONARDO DA VINCI

 

ALA BATTENTE

Con questo studio Leonardo vuol dare una dimostrazione pratica della possibilità delle ali di sostenere dei pesi. Se lo sperimentatore fosse riuscito ad abbassare con sufficiente rapidità la lunga leva, l’ala collegata, appoggiandosi sull'aria, avrebbe dovuto sollevare il peso di un pancone pesante all’incirca quanto quello di un uomo. Utilizzando lo stesso rapporto tra peso e apertura alare di un’anatra, Leonardo aveva calcolato che l'ala doveva misurare circa 12 metri in lunghezza e larghezza, dimensione difficilmente manovrabile da un solo uomo.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

MECCANISMO DI BATTUTA D’ALI A VITE E CONTROVITE

Leonardo si occupò del volo meccanico soprattutto nei suoi primi periodi di permanenza a Milano e ideò varie macchine che, tramite complicati meccanismi, dovevano muoversi e alzarsi grazie alla sola forza muscolare umana. In questo congegno di propulsione delle ali, il movimento doveva avvenire attraverso un sistema di vite e madrevite e due staffe laterali che trasmettevano la forza alle ali, facendole alternativamente alzare e abbassare. Tale forza era trasmessa dall'uomo attraverso i muscoli delle gambe tenendo i piedi nelle due staffe sottostanti.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

VITE AEREA

In questo studio di vite aerea, Leonardo arriva a ipotizzare e formulare in anticipo di secoli l’efficacia trattiva dell’elica. La vite ha un diametro di 5 metri ed è fatta di canne, tela di lino e filo di ferro. Doveva essere azionata da quattro uomini che, per far ruotare l’albero, poggiavano i piedi sulla piattaforma centrale e, con le mani, facevano forza sulle rispettive barre.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

DRAGA CAVAFANGO

Questo tipo di draga doveva servire per pulire i fondali di canali o di conche lacustri. La draga era montata su due barche ed era fornita di quattro pale ruotanti con movimento a manovella. La conformazione delle casse "portatrici di terra del pantano" consentiva la facile caduta del fango in una zattera ormeggiata fra le due barche. La profondità dell'escavazione era regolata dallo scorrimento in verticale del tamburo al quale erano fissate le quattro pale. Interessante l'avanzamento della draga a mezzo del cavo di ormeggio: mentre la ruota gira a cavar fango, una corda legata alla riva si avvolge intorno all'asse del tamburo spostando la zona di escavazione.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

SEGA IDRAULICA

Questa sega ad avanzamento meccanico viene messa in funzione dall'energia idraulica. Grazie a un complesso sistema di ingranaggi che abbina biella e manovella al meccanismo ad arpione, la ruota idraulica trasmette in rapida successione il movimento alternato alla lama della sega e al carrello porta tronchi. Questo si sposta di un’unità per volta in modo sincronizzato. Il funzionamento della sega è reso così il più automatico possibile.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

GRU GIREVOLE

Durante il suo apprendistato nei cantieri fiorentini, Leonardo ha modo di vedere in azione molte gru, tra cui quelle di Brunelleschi, che disegna in molte pagine dei suoi manoscritti. Questi modelli erano pensati per lavorare nelle vicinanze di cave di pietra o allo scavo di canali. Le gru girevoli, oltre a lavorare in altezza, potevano ruotare permettendo rapidi travasi di materiali. Nel modello a doppio braccio, il movimento era facilitato dal contrappeso. Le gru potevano anche essere trainate per brevi tratti su rulli.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Oltre ad aver visitato la galleria dedicata a Leonardo, il nostro gruppo ha partecipato ad un laboratorio sulla produzione dell'energia pulita.

 

 

 

 

 

 

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